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L'autore, esperto comunicatore ed insegnante di esperienze di vita oltre che di letteratura e cinematografia, approfittando di numerosi trascorsi in ambito pongistico, ci racconta dello stato d'animo dello sportivo, dei suoi limiti e delle sue potenzialità, dei suoi timori, ma anche dei suoi sogni. Il pongista è, innanzitutto, un uomo, poi un atleta. Il tavolo da ping pong rappresenta una condizione fisico-temporale di "lealtà, libertà, uguaglianza" in cui non esistono dipendenze, gradi, gerarchie, se non relative alle classifiche nazionali. Il pongista, per l'autore, sogna costantemente ed ha continui obiettivi, il suo "premio" ha varie forme, nomi, sfaccettature, nonostante l'età avanzi, ma non per questo perderà di valore. Attraverso il "codice del ping pong", che Nicola Gala denominerà "pseudo-decalogo del ping pong" ci vengono trasmessi i valori ed i principi che conducono il pongista al successo: su tutto sogno, fantasia, razionalità. Ed in un percorso che coinvolge professionisti, amatori, giovanissimi, adulti, istruttori, atleti provenienti da ogni "dove" dello "stivale", pronti ad affrontare ostacoli di ogni sorta pur di presenziare alle manifestazioni sportive.