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Dal 1946 il poeta Eugenio Montale scrive sulle pagine di giornali come il "Corriere d'Informazione" e il "Corriere della Sera" innumerevoli articoli, molti dei quali si configurano come vere e proprie prose narrative. Fondamentali per comprendere l'evoluzione del pensiero dell'autore, questi scritti illuminano anche aspetti inediti della versificazione montaliana, variando stilisticamente dalla cronaca al piccolo poema in prosa. Tali "narrazioni" riportano il lettore ai paesaggi di "Ossi di seppia", accompagnandolo poi nella Firenze delle "Occasioni" e nell'emergenza della "Bufera", fino ad allestire un problematico confronto con l'"atroce morsura" della contemporaneità.