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Pubblicato per la prima volta in Cile nel 1990 a spese dell'autore, "Sulle cose che mi sono successe" è il diario intimo di un uomo comune, una successione di osservazioni e descrizioni, piccoli avvenimenti e brevi conversazioni, fenomeni quotidiani liberi dalla responsabilità di dover avere per forza un qualche significato. Dopo aver circolato tra i lettori in maniera informale, il libro di Marcelo Matthey è diventato negli anni oggetto di mitizzazione letteraria, è stato studiato all'università e trasformato nella sceneggiatura di un breve documentario. Probabilmente perché racconta, con una prosa neutra e distaccata, la materia stessa di cui è fatta la vita: accadimenti e riflessioni che in genere si perdono nel tempo e che qui invece lasciano una traccia indelebile.