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Lia Drei e Francesco Guerrieri, compagni nella vita e nell'arte, lungo gli anni sessanta furono protagonisti delle ricerche gestaltiche, programmate e strutturaliste, particolarmente a Roma. Drei e Guerrieri, insieme a Di Luciano e Pizzo, fondarono infatti il Gruppo 63 e poi, in coppia, il Binomio Sperimentale (1963-68). In quegli stessi anni entrambi parteciparono ai fondamentali Convegni internazionali di Verucchio e alle varie mostre-dibattito itineranti del movimento strutturalista. Così, per esemplificare il loro percorso di ricerca lungo gli anni sessanta e i primissimi settanta, al MACRO vengono esposte 27 opere. La coppia Drei-Guerrieri spicca nell'ambito delle ricerche programmate italiane per la fedeltà assoluta al linguaggio della pittura, senza l'ausilio di mezzi meccanici o tecnologici, nell'applicazione delle teorie gestaltiche della percezione visiva, ribadendo la centralità del "quadro" nella fruizione estetica. Inoltre entrambi, pur nelle reciproche differenze, si sono distinti anche per la capacità di rendere visibile un'intuizione lirica distillata nella purezza geometrica e rigorosa della forma.