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"Lo sparato". Il ritrovamento apparentemente casuale del cadavere di un pezzo grosso della politica locale innesca una serie di vicissitudini che travolgono suo malgrado il nostro eroe, trascinandolo in un viaggio a ritroso nel tempo tra le luci di un piccolo campo di calcio di periferia e le ombre di un passato da dimenticare. Un viaggio che porta a una bottiglia di grappa quasi vuota e a un colpevole che ormai alla Giustizia, quella con la G maiuscola, non serve più a nulla. "Immobiliare Martire". Il secondo dei due racconti vede il polveroso commissario dismettere per un momento i mesti panni di Principe dell'Archiviazione che gli sono abituali, per trasformarsi in un segugio al cui fiuto nulla sfugge. Lanciato sulle tracce di uno strano personaggio proprietario di una florida agenzia immobiliare scomparso in circostanze misteriose, Nenè si trova invischiato in una rete di frasi non dette, di mezze verità, di piccoli intrighi. A tessere questa ragnatela, una oscura donna ragno: una specie di sirena in tacchi a spillo che sembra apparire solo per annunciare disgrazie. Che fine ha fatto Marco Martire? La risposta, amico mio, soffia nel vento. Vento di primavera.