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Il poeta tedesco giunse a Palermo dopo aver attraversato quasi tutta l'Italia, e qui vide cose con i suoi occhi che aveva solo sentito dire o letto. E anche la variopinta natura siciliana aiutò a condizionarlo, facendolo sentire un "moderno naufrago" visitando quei luoghi che, per i loro attrattive, si mostravano come un meraviglioso compendio della mediterraneità. Palermo con le sue strade, le sue piazze, la sua gente, lo fece partecipe in modo rigoroso con la Sicilia del mito, che vedeva prendere forma dalle rovine antiche e dai paesaggi naturali, Goethe completava in definitiva un percorso estetico, lungo una prospettiva che avrebbe avuto risonanze significative nell'immaginario intellettuale germanico e mitteleuropeo: tanto che a buon ragione, si può dire che "non c'è tedesco il quale, nel toccare il suolo di questa isola, non trovi nel genio di Goethe un inseparabile compagno".