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Dalla vita alle scene fu pubblicato da Raffaele Viviani nel 1928: un vezzo tipico da attore di grande successo popolare che decide di "raccontarsi" per solleticare le curiosità degli spettatori più appassionati. Del resto, la carriera di Viviani è abbastanza nettamente divisa in tre stagioni salutate da diversi gradi di successo e popolarità. La prima, fino al 1917 (testimoniata diffusamente in questo libro) è quella del varietà e del successo come comico alla maniera di Petrolini e altri divi dell'epoca. La seconda, subito dopo il 1917, fu caratterizzata dalla scoperta di una misura drammaturgica più complessa (quella degli atti unici come 'O vico, Piazza Ferrovia, Scalo marittimo, ecc.). La terza stagione, infine, è quella della maturità drammaturgica (Zingari, Pescatori, ecc.). Nella colorita autobiografia qui riproposta con l'introduzione del regista Armando Pugliese, Viviani racconta un'Italia autentica fatta di onesti lavoratori della scena e di altrettanto onesti spettatori popolari.