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Perché Shakespeare fece interpretare il chiaro di luna a un attore? Perché Goldoni tessé l'elogio dei gondolieri? Perché Beckett chiese a due comici di aspettare Godot? E perché Sofocle vietò a Edipo di accecarsi davanti al pubblico? Il teatro è un gioco, e perciò pieno di regole da rispettare: conoscerle significa poter capire meglio che cos'è il teatro. Ogni spettatore e ogni attore accettano una serie di convenzioni millenarie nel cui rispetto risiedono la forza del teatro e la sua specificità. Attraverso l'analisi di alcune grandi opere della letteratura teatrale, questo libro si offre come un manuale ad uso degli spettatori: una piccola guida per decrittare i linguaggi che compongono il teatro. Lo spazio dei grandi registi, da Strehler a Peter Brook; la parola, da Sofocle a Pirandello, la musica, da Aristofane a Kurt Weill; infine, nel corpo dell'attore tutto si riunisce, anche grazie alle teorie e alla pratica che va da Eschilo a Mejerchol'd.