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[...] Fra i tanti mali storici che assediano il mondo, e che segnano anche la poesia, il peggiore è, credo, l'intransigenza ideologica. Se parecchi dei testi che mi tocca leggere per dovere professionale mi stancano, o addirittura mi stordiscono, è anzitutto perché ruotano attorno a un'idea aprioristica, astratta di poesia. Più che poesie essi sono espressioni ideologiche, proclami di poetica, affermazioni rigide di una volontà, aridi teatrini mentali. Nella sua vera essenza, invece, nessun linguaggio è meno ideologico, meno aprioristico e astratto della poesia [...] (P. Lagazzi).