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"Menna scrive col dono di una casta, disarmata politezza morale che restituisce alla poesia la sua più nobile finalità: e cioè la volontà di rilevare e di registrare le meraviglie, grandi e piccole, degli accadimenti del mondo, il loro schiudersi inafferrabile, senza aggiungere, tuttavia, il peso e l'arroganza del giudizio e della sentenza." (dalla prefazione di Mario Fresa)