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La Calabria ha conosciuto due distinte fasi di storia religiosa, la prima di influenza greco-bizantina, l'altra dopo l'arrivo dei Normanni, nell'XI secolo, che ha gradualmente favorito l'influenza della Chiesa latina e delle sue espressioni, senza modificare bruscamente i caratteri sociali propri delle società indigene. L'azione normanna fu sostenuta anche dalla fondazione di grandi abbazie, come S. Maria di Sant'Eufemia e Santa Maria dei XII Apostoli di Bagnara, seguite nel tempo da altre importanti istituzioni monastiche, spesso intitolate alla Vergine, come Santa Maria della Sambucina o Santa Maria della Matina. Non sembra essere un caso, e poi, a partire dall'ultima parte del Medioevo, non c'è luogo calabrese che non abbia il culto della sua Madonna, culto antico o recente, oggetto di pellegrinaggi o di feste che ripetono spesso motivazioni, litanie, usanze che vengono dall'Oriente bizantino.