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Il brodo, buono, quello delle feste; il ripieno della gallina di Natale; la mariconda; il bussolano;il budino e, non bastasse, il papasìn, carico di mistero. Dai quaderni di casa, pagine scritte a mano, intingendo il pennino nell'inchiostro della memoria, che è speciale: mai nero ma sempre rosa. La calligrafia ordinata, allegra dello stare insieme, intorno alla tavola familiare. Giusto affidarne la testimonianza scritta. Il piccolo libro, sfogliato, emana tutti i profumi del mangiar casalingo: e che non si perdano mai. Sarebbe bello e consolante che le generazioni più giovani volessero cogliere il messaggio e non soltanto per l'eventuale museo della civiltà materiale.