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L'analisi del rapporto tra uomo, società e patologia mentale sfugge sempre più all'indagine psichiatrica, lasciata in balia di una nosografia che assegna scarsa importanza al ruolo giocato dal soggetto e dal mondo in cui egli vive. L'enigma-uomo può, in verità, definirsi come universo di potenzialità collassate su di uno specifico e storico contesto spazio-temporale. In questo senso, è un alveare-mondo prestabilito o, in altri termini, una narrazione costantemente diversa - dalle forme mitologiche a quelle della neo-tecnologia - a delineare i binari in cui il soggetto scrive la propria storia. Occorre, dunque, oggi scorgere quanto i più diffusi modelli psichiatrici contribuiscano a condurre l'individuo in una cornice narrante, che legittima il sistema stesso e trascura le forme della sofferenza. Questo potrebbe essere un passaggio fondamentale verso la comprensione dell'essere umano e verso una rivoluzione contro l'ape regina.