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La storia narrata è quella della congiura antimassonica del 1775, una vicenda costruita a tavolino per colpire la Libera Muratoria partenopea affermatasi in città in ambito tanto nobiliare, quanto borghese, e ricostruita sulla scorta del libello Histoire de la persécution intentée en 1775 aux Francs - Maçons de Naples. La sorpresa di Capodimonte, orchestrata dall'astuto potere pubblico desideroso di infliggere un colpo mortale alla ormai vasta massoneria partenopea, finisce nel più clamoroso degli insuccessi per il coraggio di magistrati onesti e coraggiosi, oltre che per la sollevazione della pubblica opinione dell'intera città e delle proteste ufficiali provenienti da Inghilterra, Francia e Austria. A schierarsi a favore dei perseguitati è anche la stessa regina Carolina, in aperta antitesi al Re Ferdinando IV, vittima delle pressioni repressive del padre Carlo III Re di Spagna. Quella vicenda è certamente stata il frutto di un pregiudizio antimassonico che, allora come ora, dimentica il contributo offerto in tutti i tempi alla difesa della libertà da parte della Libera Muratoria, facile capro espiatorio su cui riversare le colpe di classi dominanti spesso inadeguate a governare. Prefazione di Antonio Binni.