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"Ci sono poeti che non avrei mai voluto conoscere né incontrare e poi ci sono quelli per cui ringrazio Dio d'averli incontrati, riconosciuti ed essermi riconosciuto nelle loro liriche. D'altra parte un poeta è come una di quelle persone che incontri per caso, può capitare che scatti quella scintilla che ti fa entrare in una strana e rara sintonia, oppure non scatta e non c'è verso di farla scattare. La conoscenza e il coinvolgimento con le poesie sono poi tutt'altra storia che spesso esula dalla simpatia per il poeta. Può non scattare l'alchimia ineffabile e cosmica con la persona, ma ci si può innamorare perdutamente di una sua opera. Credo accada più con i brani musicali che con le opere di letteratura. Con Lorenzo Riviezzo sta accadendo quanto scritto sopra. Ho conosciuto prima le poesie e poi lui, il poeta, con la sua sfrontata gioventù, con la sua aria da condottiero sulla rupe a guardare il confine da difendere o l'orizzonte da raggiungere. Sono stato letteralmente rapito dal suo scrivere e dal suo esprimere in poesia le emozioni, le pulsioni, i sentimenti, le rabbie, i desideri [...]." (Dalla Prefazione di Alberto D'Atanasio).