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Curiosità, entusiasmo, una macchina fotografica e 12 kg di zaino, questi sono gli unici compagni di viaggio di Ulrike Raiser quando, contro ogni aspettativa, decide di partire da sola alla volta dell'Alaska. Quella del viaggio in solitaria può sembrare una scelta difficile, ma porta l'uomo a un tipo di solitudine che lo apre a se stesso e agli altri. In "Sola in Alaska" prendono forma riflessioni sul senso del viaggiare, sulle differenze tra i paesi e su quanto sia difficile oggigiorno il contatto con la natura. L'autrice scopre un'Alaska che non è solo ghiaccio e freddo, come tutti credono, ma anche foreste incontaminate, aquile che volteggiano silenziose, case sperdute nel nulla e souvenir decisamente atipici. Tra panorami mozzafiato, orsi, balene, salmoni e divertenti imprevisti, il messaggio dell'autrice arriva forte e chiaro: si può scegliere di viaggiare da soli, si possono scegliere mete poco turistiche, si può avere un budget limitato e, perché no, si può anche andare controcorrente e scegliere di prendere freddo. E così, a ogni nuova tappa vengono raccontate le piccole gioie e disavventure di ogni giorno, in un libro che riesce a trasmettere le profonde emozioni che legano tra loro tutti i viaggiatori, diversi ma sempre simili, con la leggerezza e l'ironia di chi il viaggio lo vive alla giornata, facendoli sentire parte di un'unica emozione.