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Cuba, "La perla delle Antille", vissuta attraverso le parole di Eduardo Manet, intellettuale e scrittore cubano di origini spagnole. Quella percezione di un'isola felice che ha negli occhi l'Eduardo bambino, cambia a poco a poco, crescendo insieme a lui. I colori e la serenità vissuti da piccolo, a Santiago, e amplificati dalla visione rosea e avvolgente della madre evolvono pian piano in una realtà diversa e ben più dura. "La mia Cuba" non è solo l'autobiografia dell'autore ma anche il ritratto di un Paese che cambia, in continuo fermento, dove la politica è il pane quotidiano della popolazione. Manet rievoca lunghe passeggiate, manifestazioni in piazza e colorate feste tradizionali di un'infanzia vissuta insieme a quella madre sempre pronta a interpretare la realtà a suo piacere, e al padre, giornalista tanto assente in famiglia quanto presente negli affari politici. Poi l'università all'Avana, i progetti culturali e la vita studentesca, ricca di stimoli e profondamente calata nella vivacità dell'isola. L'avversione al regime di Castro lo spinse a lasciare definitivamente Cuba e tornare a Parigi, dove aveva trascorso alcuni anni della sua giovinezza, ma nonostante la distanza Manet rimarrà sempre partecipe della realtà della sua Cuba, mai dimenticata.