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Le crisi del debito sovrano nel Mediterraneo sono state un evento costante nel corso del XIX secolo. Ripercorrendo il caso "classico" del fallimento e del conseguente commissariamento dell'Impero ottomano, si vuole dare risalto, attraverso una particolare prospettiva italiana, ai problemi, politici ed economici, interconnessi alla sostenibilità e alla gestione del debito pubblico in un paese ai margini del mondo capitalista. La febbre speculativa di banche e affaristi europei, la famelica fase di espansione imperialista da parte delle grandi potenze, nonché la mala gestione finanziaria operata dalla classe dirigente ottomana, hanno condotto Costantinopoli verso il disastro finanziario. In questa cornice orientale, che si colloca all'interno delle dinamiche del mondo finanziario globale, il giovane Regno d'Italia non ha mancato di giocare le sue carte, cercando di trovare quello spazio necessario a emulare maldestramente una politica a carattere imperialista.