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Il ritmo narrativo di Vittorio Monaco costituisce un racconto vivace, ricco di storie e vicende, aneddoti e proverbi che coinvolgono e appassionano il lettore. Vicende ed episodi così accuratamente descritti e apparentemente frammentati ricompongono in realtà con pazienza la carta identitaria di un popolo, quello peligno, la sua vitalità esistenziale, il carattere delle comunità. In quel periodo magico delle stagioni chiamato capetièmpe, intriso di religiosità e paganesimo, in cui ballano insieme la vita e la morte, riaffiorano millenarie tradizioni credute perdute e che invece, miracolosamente, tornano ogni volta a parlarci.