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Figlia dello "sbirro" e madre di Mario. Una donna, Elena Improta, che ripercorre la propria vita. O meglio, una storia. La sua storia di "ordinaria diversità". Dall'arrivo a Roma all'adolescenza con davanti la figura ingombrante del padre Umberto, uomo della Stato, fino alla vita politica e all'impegno nel sociale. Un'esistenza alla ricerca di se stessa, tra gli anni del Terrorismo, i Nar che la osservano, l'amore per Paolo, gli occhi lontani dalla scorta che l'accompagna a scuola fino alla nascita di Mario, l'abbandono del marito e la lenta ripresa. Elena Improta ha deciso di aprirsi agli altri, perché le quattro mura di casa non riescono più a contenere il desiderio di far sapere cosa ha vissuto, pensato, sperato accanto a un bimbo, ora 26enne, che ha compiuto passi da gigante nonostante i gravi problemi di disabilità. Una storia d'amore e di riflessione, alla ricerca del peccato originale - semmai ce ne fosse stato uno - con il desiderio di far capire a tante famiglie che gli ostacoli si possono superare. E che non è impossibile tornare a sorridere.