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Per realizzare i disegni dal vero, armato di seggiolino, tavoletta, fogli, matite, pennelli, acquarelli, Franco Bevilacqua si è immedesimato in un viaggiatore romantico del "Grand Tour" che giunge a Roma. Si ferma a disegnare dove lo cattura un colore, il taglio di un'ombra, una guglia che si staglia su un cielo al tramonto. Le sue soste sono casuali, non seguono un itinerario preciso. I disegni sono accompagnati da brevi note storiche e da qualche curioso aneddoto.