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«Se mi accade di pensare, o di immaginare, che tutta quest'opera (... chiamiamola così) possa avere qualità poetica, ebbene questo mi è difficile da prendere sul serio. In altre parole, non so - sinceramente non so - quanto vi sia di poetico (nel senso più genuino di nuovo, profondo, universale...) in ciascuno di questi brevi componimenti. Mi vedo, piuttosto, come appassionato interprete o traduttore di sentimenti e stati d'animo, di emozioni e memorie: mie ma non soltanto mie, anche di coloro che si accingono a leggere... Mio è sicuramente "il blu della memoria", quel colore intenso ed inconfondibile che a me pare predominante in ogni ricordo, in ogni frammento di memoria...».