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«Le "passeggiate" qui raccolte sono indefinibili dal punto di vista letterario. Non sono racconti, non sono saggi, non sono discorsi. Volendo riassumerle in una formula, le chiamerei divagazioni fintamente filosofiche su temi fintamente teologici. Siccome sono a tratti fortemente ludiche, potrebbero sembrare blasfeme e perciò voglio subito scusarmi coi credenti e coi non credenti, perché scherzare su questi argomenti può irritare gli uni e gli altri. Vi garantisco che non è mia intenzione offendere chicchessia, né tantomeno la sacralità di concetti così delicati. Se ho voluto prendere in giro qualcuno, quello sono io medesimo: un pover'uomo disorientato, allontanato dalla religione in tenera età per via di un insegnamento troppo rigido, buttato nel mare dell'ignoranza, che da allora s'affanna a usare la logica per restare a galla. Non a caso il titolo "E se poi fosse?" esprime il dubbio, il dubbio che è il vero protagonista di queste passeggiate senza meta nelle lande dell'ignoto. Perciò vi invito a ridacchiare con me di me stesso. Vedrete che perfino il sommo Dante mi ha perdonato per aver scherzato sulla sua Commedia! Potrete ben farlo voi. Grazie. Antonio Fasano.»