Tab Article
Col titolo "Bricconcelle di porcellana" - scelto da Rohmer per una sua commedia teatrale abbozzata - si cela una raccolta di otto novelle scritte tra il 1940 e il 1950, apparse unicamente su riviste universitarie, primizie anticipatrici di film che sarebbero stati girati in seguito. Rohmer si voleva anzitutto autore (ha pubblicato un romanzo nel 1946 per i tipi di Gallimard) e queste novelle nude, autentiche, pienamente attuali di quell'epoca, sono il riflesso di un'opera visiva originale che alterna racconti, proverbi e commedie. Vi troviamo quella leggerezza, quell'accenno di primi sentimenti e schermaglie amorose, tentativi di capire le incertezze dei rapporti, ma anche descrizioni pure dei paesaggi incontrati dai personaggi flâneur. Ne emerge quella che sarà aggettivata come storia rohmeriana, cifra stilistica e di eventi narrati e quindi filmati. In realtà, vista a posteriori - ed in questo se ne scorge il valore - questa serie ha una notevole importanza per interpretare meglio, se non in maniera anche differente, il lavoro di quello che sarà il regista Rohmer. I futuri film sono dunque una rielaborazione di idee perfettamente formate in cui la descrizione del reale sarà lo sguardo portato sullo schermo.