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Dall'altare alla polvere e ritorno, passando per la rabbia e il perdono, non soltanto sul campo da pallavolo: la storia di Marco Bonitta, allenatore della nazionale femminile italiana di volley, è fatta di grandi successi, delusioni brucianti e riscosse clamorose. Primo e unico ct italiano a vincere un campionato mondiale sotto rete, nel 2002 a Berlino, il tecnico ravennate si confessa raccontando non soltanto i tanti successi colti sul campo, ma anche le delusioni che ha saputo trasformare in energia positiva, reinventandosi ogni volta come uomo e come sportivo. Dietro la bella prestazione dell'Italia nel recente mondiale del 2014, concluso a Milano con un quarto posto che in termini di popolarità è valso quanto una medaglia d'oro, c'è un uomo che ha sfruttato la seconda occasione. Un uomo che è salito sul tetto del mondo, ma poi è caduto dalla sua panchina per volere delle sue stesse giocatrici, alla vigilia dei Mondiali del 2006. Un uomo che poi si è rimesso in discussione, ripartendo dal basso per arrivare ad essere richiamato a furor di popolo alla guida dell'Italia.