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Quattro amici si trovano coinvolti e in parte travolti dagli avvenimenti che caratterizzano la trasformazione di un villaggio contadino dell'Abruzzo: nel giro di pochi anni (dal 1936 al 1944) la vita del paese, caratterizzata dall'agricoltura e dalla pastorizia, subisce una modernizzazione, a cui i vari personaggi non sanno adeguarsi. Parallelamente si consuma la storia d'amore tra Gino e Maria, che vive nel vicino villaggio di Amatrice. Motore della narrazione è l'ironia, ed è proprio nelle pieghe delle implicazioni del racconto di un passato così presente, che avvertiamo quell'io narrante che cerca le origini dei padri, che si confronta con le sue matrici psico-antropologiche, e finisce in tal modo a confrontarsi con la madre e con le "grandi madri" della tradizione locale. L'Autore accompagna lo sguardo del lettore dentro una storia a volte comune, a volte straziante, a volte imprevedibile, nei connotati puri di un amore e di un profondo legame con la terra.