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«Parlo della mia vita, dei miei cari, del mio paese, della mia Valle Brembana, del mondo che cambia, della gente che ho intorno, della politica, dei fatti della vita, di quello che, a mio parere, va o non va. Scrivo in dialetto, un bergamasco che purtroppo a subìto, più che ritocchi e addomesticamenti, vere e proprie torture... alle quali contribuirò anch'io... Leggere, leggere, leggere... anche i dialetti... ci potrà sempre aiutare qualunque strada percorreremo... Quante storie piccole o grandi... non trovando opportunità di essere conosciute e tramandate, purtroppo muoiono... ed è un peccato dimenticare usanze e tradizioni». Quante ne ricorda Adriano Gualtieri, le poesie, come scrive il Gualtieri nella prefazione, riguardano i più vari argomenti. Solo due sono datate.