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Maestro celebre, con cattedra a Bologna, Rolando, nel 1229, riceve la prima cattedra di teologia assegnata a Parigi a un frate domenicano. Tornato in Italia, dal 1233 ricopre incarichi inquisitoriali. Nel 1244 Innocenzo IV gli chiede di istituire il processo per eresia contro Ezzelino da Romano. Insieme al determinato impegno antiereticale, Rolando lavora alla "Summa" (di cui fa parte il presente "Liber tercius"), la quale rimase quasi subito nel cono d'ombra di Alberto Magno e Tommaso d'Aquino. Nella Summa, si delinea la struttura fondamentale del discorso tomista sull'eresia, insieme ad altri interessanti temi. "La varietà delle questioni trattate, insieme con la vivacità degli esempi e delle osservazioni personali - scrive il prof. Guglielmo Russino - fanno della Summa un testo prezioso per una più piena comprensione della grande stagione della scolastica duecentesca. La ristampa del "Liber tercius", frutto del lavoro di monsignor Cortesi, aggiunge un tassello al programma di pubblicazione dell'intero "corpus rolandiano", portato avanti da don Midali con una pazienza e una determinazione di cui non possiamo che essergli profondamente grati".