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Nel novembre del 1918, poco più di cento anni fa, si concludeva l'immane tragedia che i libri ricordano come "Prima Guerra Mondiale" o "Grande Guerra". E l'eco e il dolore non si erano ancora affievoliti quando, nel 1939, i principali stati mondiali ripiombarono nuovamente nella spirale di sangue e orrore generata da un nuovo conflitto mondiale. Anche il pallone andò al fronte e le sue vicende e aneddoti si intrecciarono con quelle dei campi di battaglia. Il gioco del calcio rappresentò una fuga dalle atrocità, uno spiraglio di normalità e di svago per poter superare stenti e avversità in momenti tanto difficili. In quei tempi bui il rapporto tra guerra e sport fu ancor più peculiare in Sicilia, in quanto venne fortemente caratterizzato e influenzato dalla sua insularità.