Tab Article
"Il libro costeggia le rive insidiose della giovinezza, in un periglioso e ostinato cabotaggio, con pari sfrontatezza e disperazione. Così, anche rare onomatopee sono poste al servizio di un'urgenza espressiva, piuttosto che della scansione ritmica (cai cai cai occupa, in Bulimia tutto il verso finale). Ma, a prescindere dagli alterni e quasi estemporanei strumenti retorico-stilistici della Pennacchio, quel che davvero colpisce, in questa raccolta mossa e gradevole nelle sue molteplici coloriture e nei suoi vari e, diremmo, umorali sviluppi, sta nella sua vitale natura di "viaggio", nella verità della sua esperienza comunicativa, nell'entusiasmo con cui la donna-narratore intima di abbandonare scetticismi e scaltrezze da lettori consumati per abbracciare la nudità di uno sguardo autentico e dolente sulla vita." (Dalla Prefazione di Vincenzo Di Maro)