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"Ma che fai, continui? - Eh, per forza! - Lo sapete come va, no? Tu metti sul fuoco la pentola a pressione, piena di lenticchie. E quella inizia a bollire, fischia, sbuffa. Ma tu non la senti, sei di là che canti sotto la doccia. E lei continua a bollire e fischiare fino a che una lenticchia schizza su e si va ad incastrare proprio nella valvola. È così che dopo un infinito minuto di silenzio, in memoria di chissà chi, arriva inevitabile la deflagrazione. Lenticchie vengono sparate dappertutto, sul soffitto, sotto i mobili, sulle vecchie bollette, sull'orologio stile stazione appeso a bandiera e poi pure su quel pentolone di rame appeso al muro, che adesso ti domandi se per caso non sarebbe stato meglio usare al posto di quella comodissima, modernissima, infida pentola. E ora hai voglia a raccogliere tutte le lenticchie! Ci vorranno anni. E comunque qualcuna, da sotto la credenza, verrà sempre fuori. Quindi io continuo paziente la mia raccolta di lenticchie che, nel mio personalissimo caso, corrispondono a fotografie di mondo che a me piace sviluppare in versi e nel lento, sorridente idioma capitolino. Provate ad infilarci il senso che più ve le avvicina!"