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Lo slancio di umanità verso il diritto delle vittime a difendersi unisce Elaide e Lucia, due donne lontane millenni. Dal mondo contemporaneo Lucia guarda la giovane Elaide nel Latium Vetus, nell'VIII secolo a.C., durante lo stravolgimento della struttura sociale e economica a seguito dell'impiego di nuove tecnologie nella metallurgia e nell'agricoltura, e con l'introduzione del cavallo in ambiti economici e militari. Il contesto violento nel quale vive Elaide la rende fragile e attenta testimone dei soprusi perpetuati con crudeltà e indifferenza dalle caste che detengono il potere e quando diverrà una sibilla, trasformerà il vaticinio oracolare in un responso ribelle e dedicherà la propria esistenza a sostenere i fedeli ad agire da uomini liberi' e non da schiavi. L'idea ribelle di Elaide di far cessare il sacrificio umano accenderà l'emotività di Lucia che la seguirà nei suoi viaggi dai Colli di Roma alle Terre del Nord, alle greche Argo e Tirinto, fino all'isola di Cipro. Così, la volontà e la passione del vivere della giovane albensis mostreranno l'esistenza della fede nella necessità umana di contrastare l'esercizio assoluto del potere da parte dei pochi sui molti.