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Nel 1998, a Soave, provincia di Verona, un campo nomadi diventa il fulcro di eventi che palesano la reale natura di diverse persone. Un imprenditore affamato di terreno vuole spazzarlo via. Un giovane ragazzo si innamora di una Rom, sua compagna di classe, che abita proprio in quel campo. Il fratello, invece, i Rom li odia, e si rende protagonista di diversi atti di teppismo e razzismo ai danni loro e di altri immigrati. Ma una maledizione pende sui primogeniti di quella famiglia. Una maledizione che parte da più di un secolo prima, quando a essere emigrati erano i suoi avi. Una maledizione che è partita dalla solita, insulsa sete di sangue e violenza. Un libro denso di sentimenti, documentazione storica e riferimenti attuali che fa riflettere sul diverso ruolo che possediamo all'interno della vita cosiddetta "civile".