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Il libro dell'avvocato palermitano Giovanni Marcì è un romanzo di vita quotidiana nei ricordi di una stagione di lotte politiche e sociali. L'autore descrive il difficile mestiere dell'avvocato in un Palazzo di Giustizia simbolico come quello di Palermo, dove 9 magistrati sono stati uccisi dalla mafia. Piazza della memoria è un luogo-simbolo di Palermo ma anche un luogo dell'anima dove i ricordi e le emozioni del passato emergono e si intersecano alla realtà. È anche un luogo fisico, un'agorà dove si incontrano gli avvocati e le loro storie come quella dell'avvocato Bellavia alle prese con la separazione coniugale di una cliente gravemente ammalata e vittima di una umiliante convivenza coniugale con un marito violento. La vicenda diventerà però emblematica di una storia, personale ed affettiva, profondamente segnata da sofferenza e sopraffazione.