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«Come ha raccontato John Taylor, autore di "Oblò", in un'intervista che mi ha rilasciato, un viaggio nell'Egeo ha segnato la sua esistenza quando, giovane studente universitario di matematica, decise di stabilirsi in Europa e di dedicarsi alla scrittura. A quasi quarant'anni di distanza, durante un soggiorno nelle Alpi, guardando una serie di acquerelli dell'amica artista Caroline François-Rubino, un cortocircuito lo riporta in quella sequenza determinante: i ricordi tornano alla coscienza, insieme al dondolio delle onde, per frammenti che hanno la stessa intensità di una percezione presente. Prende così forma questo viaggio in versi attraverso il diaframma dell'oblò». (dalla postfazione di Franca Mancinelli)