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In un precedente volume Bartolini affiancava la poesia e la filosofia per sondare alcuni concetti chiave che ritornano frequentemente nella stanza di analisi e nel dibattito pubblico. In "Sconfinamenti" l'esperimento continua, ma in modo più ardito. Il libro si divide in due parti: un saggio filosofico vissuto e scritto come un esercizio di senso, e una raccolta di poesie capace di alludere a dimensioni dell'essere in attesa di pieno compimento. L'incontro con l'alterità e la coerenza delle nostre posizioni esistenziali sono gli aspetti affrontati dall'autore mediante due registri stilistici assai diversi, che però condividono la stessa ambizione: toccare un lembo del mistero che siamo e che ci avvolge, sentirne la trama e tradurlo in parole senza illudersi di esaurirlo. In queste pagine Bartolini sceglie di accompagnare il pensiero in una coraggiosa esplorazione fuori margine, del resto - come egli stesso scrive - «solo frequentando questi territori in penombra possiamo diventare recipienti cavi, capaci di accogliere stille di invisibile-indicibile e di serbarne memoria in vista di una loro trasmissione». Prefazione di Moreno Montanari.