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Il volume intende esplicare l'evoluzione del concetto della sostituzione vicaria, dove il tu, primariamente il tu di Cristo, si presenta all'io non solo come limite, come alterità irriducibile, ma anche come dono che, apre il proprio essere a servizio dell'io. L'incontro con un tu sostituto vicario comunica all'io il suo status ontologico più proprio e originario, e lo provoca a un'iniziale apertura all'altro, che ricuce la comunione spezzata con il peccato originale. Per tale motivo in questo secondo lavoro della trilogia, metterò in evidenza come l'"esserci-per-altri", frutto dell'essere dono di Cristo, conduca necessariamente a "prendersi cura dell'altro", quale dimensione ontologica che apre le persone all'incontro con l'alterità e, di conseguenza, con l'Altro.