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Se la vita è un viaggio, il treno ne rappresenta la degna metafora. L'alta velocità per chi può, le carrozze sporche dei pendolari per chi è costretto ad arrabattarsi. E se del viaggio si conosce l'approdo, non sempre le tappe e i confini sono noti: l'insolito, l'ingiusto, il tragico. Anche questo libro è un viaggio per tutti i luoghi e le possibilità, se ci si fa prendere per mano dall'autore che miscela, negli scritti degli ultimi dieci anni, uno stimolante cocktail di proposte, racconti, invettive, favole, consigli per l'uso dell'esistenza, ispirato da un senso etico che vorrebbe non rispettare sempre il "politicamente corretto" e per amore della verità. La verità appunto come approdo, per riannodare il senso della condivisione, che porta all'amicizia e all'ospitalità, per ricucire i fili dell'esistenza che riscoprono l'umanità, per incontrare l'altro in cerca di se stessi in opposizione alla banalità quotidiana. Insomma il viaggio come patrimonio per poter scegliere e non subire l'invasione dei tempi.