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"Una colonna sonora attenta a cogliere e a trascrivere la condizione contemporanea, condizione che all'aggettivo 'umana' non può non applicare, gogna permanente, un prefisso: dis-umana, sub-umana, trans-umana, con buona dose di probabilità non oltre-umana. Non è facile dare misura e stile alla rabbia per l'indegnità - la privazione di dignità - inflitta e auto-inflitta quotidianamente. Questo obiettivo è raggiunto da Francesca Del Moro con Gli obbedienti, raccolta compatta, rimata e ritmata ad arte e con tutti i sentimenti. Con tutti i sentimenti, sì, perché c'è la sera, e la sera chi rimbocca le coperte innaffia mestamente le speranze, addossandosi colpe, nella speranza testarda di toglierle ai figli. Alla luce della sera di una giornata a ciclo continuo, iniziata nell'alba dal sapore metallico di una stazione per pendolari, proseguita a testa china nell'open space o con il viso fugacemente sottratto al grigio e rivolto al sole in una pausa quasi rubata, alla luce di questa sera, dunque, si delinea chiaro e insopprimibile l'intento della parola, gesto meditato, rivolta, testimonianza, strappo, critica, memoria." (Dalla postfazione di Anna Maria Curci)