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Nonostante la rivoluzione culturale del movimento legato a Franco Basaglia, la pratica della contenzione - il gesto di legare una persona, spesso associato alla somministrazione di psicofarmaci in una concezione del malato come insieme di sinapsi da aggiustare - è ancora molto diffusa. Si legano i matti, i vecchi, le persone con disabilità e problemi di tossicodipendenza, si legano gli adolescenti. Ma in nome della cura e della scienza, si può davvero legare una persona?