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Signora dei filtri è un romanzo mitologico. Parla del mito degli Argonauti, ma da un'angolazione inusuale, che percorre anche gli anni della giovinezza dei protagonisti. Ogni elemento mitico ha una spiegazione naturale e non c'è intervento divino. Romanzo mitologico, dunque, ma, soprattutto, una storia di carne e di sangue, di avventura, di uomini e donne, di sentimenti forti e potenti, gli stessi che hanno ispirato la tragedia di Euripide: ambizione, vendetta, gelosia, tradimento, passione. La vera grande protagonista, terribile, potente ma accecata dalle passioni, è Medea, la "Signora dei filtri". Medea si sente estranea in ogni luogo. Barbara e straniera nell'animo, non è in grado di entrare in contatto con i suoi simili e, se lo fa, non conosce mezze misure. È una creatura tellurica e lunare, incapace di sentimenti tiepidi, preda di una spaventosa, abissale, sovrumana solitudine. Lo stile dell'autrice è inconfondibile, che parli di dio o di un alito di vento, tiene incollati alla pagina.