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La bella estate è il romanzo della ricerca; la ricerca spasmodica di un'identità attraverso la maturità, fisica e interiore. Ginia, la protagonista assieme a Momina di questo lungo racconto, vive a cavallo tra un'adolescenza ingenua e un'età matura che fatica ad affacciarsi a causa del timore di Ginia nel varcare quel confine tra il suo mondo giovanile ed immediato e l'universo adulto tanto vagheggiato ma percepito come lontano, fosco, forse pericoloso sicuramente proibito. Serve un rito, un momento iniziatico in cui si passa da una condizione esistenziale ad un'altra e si inaugura quindi una nuova fase del proprio percorso esistenziale. Ricordiamo che Cesare Pavese con "La bella estate" ha vinto il Premio Strega nel 1950.