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Ecco cosa hanno fatto le donne del Gruppo '98 Poesia. Danno fisionomia a quella forma laboratoriale composta da inesausti corpi al lavoro, i propri anzitutto, capaci di costruire una silloge plurale dove l'impuntura delle singole voci si distingue per poi combaciare, ancora, con un più grande progetto collettivo. È una carta degli affetti che tuttavia, diversamente da quanto amava riportare Madeleine de Scudéry, non prevede dislocazione sentimentale bensì esatta tassonomia passionale. Cominciando questo breve viaggio, l'avvio è dapprima quello di una ricerca relazionale profonda con sé stesse e poi con il circostante. Di una sinfonia che possa dirsi attenta alla gratitudine verso le altre donne, arrivate prima, in cui intravvedere una genealogia critica di scritture e consonanze. A essere festeggiata allora, lungo questi venti anni, è una cadenza di felicità che risulta corpo a corpo di un continuum. Ce lo insegnano, seppure con registri diversi, Silvia Albertazzi, Paola Elia Cimatti, Zara Finzi, Serenella Gatti Linares, Loredana Magazzeni, Alessandra Vignoli, Vannia Virgili e Anna Zoli. Alessandra Pigliaru.