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La diagnosi e le sue implicazioni nella clinica psicoanalitica è rivolto a studenti e professionisti della salute mentale interessati all'approfondimento del metodo clinico, applicato alla comprensione della soggettività del paziente e alla costruzione del rapporto terapeutico. In un momento storico in cui la psicoanalisi è attraversata da un rinnovato interesse per la diagnosi clinica (si pensi al PDM, che giunge ora alla sua seconda edizione) questo libro presenta una serie di contributi volti a inquadrare il tema in una cornice teorica ed epistemologica appropriata e a esplicitarne il senso ai fini della comprensione del paziente e degli obiettivi terapeutici. Come si colloca attualmente la diagnosi psicoanalitica in rapporto a quella psichiatrica, se si considera le crisi dei paradigmi di riferimento che hanno attraversato e che continuano a interessare queste discipline? Quali sono gli assunti di base che guidano il ragionamento clinico nella fase iniziale di conoscenza del paziente e dei suoi problemi? Che cosa ci dice la ricerca su alcune dimensioni fondamentali della personalità come la relazionalità e la definizione di sé? E quali le evidenze emergenti dagli studi sulla personalità del terapeuta in rapporto al processo analitico? Quale ruolo può assumere la diagnosi per quegli orientamenti della psicoanalisi contemporanea che mettono la relazione, più che le caratteristiche individuali, al centro del loro interesse? A partire da tali questioni fondamentali, il volume dedica la sua attenzione al tema della diagnosi intesa come ricerca del significato e della funzionalità del disagio e della specifica organizzazione psicologica del soggetto, con uno sguardo a quelle che possono essere le implicazioni terapeutiche che, sebbene non prescrittive, è utile tenere presenti come riferimento per il lavoro con i diversi pazienti.