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Una silloge che conduce verso la grazia insita nella natura, in comunione con il "cuore del mondo", e che si apre al sottile richiamo del mare, immenso specchio in cui affondano e si sciolgono riserve e difese che lasciano posto a un "sentire" intenso. La necessità di lasciarsi andare, di abbandonarsi all'amore, emerge in tutta la sua urgenza in versi liberi e arricchiti dall'uso di allitterazioni, che danno voce a un'anima indomita. Mai sazie, pronte a lottare per l'ennesima volta, queste poesie esortano a non lasciarsi strappare neppure un sogno e a debellare l'orrore della morte, e ci accompagnano nei luoghi di una coscienza pura, dove l'assenza di gravità e l'infinito vibrano all'unisono.