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"Testimoni d'accusa. Manuale di confessioni involontarie" è un'antologia di racconti diversa dalle altre. A tenere insieme le storie che la compongono, infatti, è il loro dialogare con le pulsioni più profonde, con quei moti dell'animo che affondano negli abissi dell'inconscio per poi affiorare in superficie sollecitati da un incontro, un'immagine, una parola. Sono proprio loro, i racconti, i "testimoni d'accusa", e le vicende che racchiudono strumenti di confessione, impronte rivelatrici di dubbi, paure, desideri e turbamenti che per la loro essenza universale e l'appartenenza ad una coscienza collettiva alimentano un dialogo costante tra l'autore e i suoi lettori. Cartina di tornasole di questa dialettica sono le quattro sezioni-Collisioni. Divagazioni. Inquietudini. Perversioni-in cui l'opera è divisa, evocative di umori, pulsioni, declinazioni del sentire; espressione di punti di vista diversi con cui raccontare la stessa realtà, perché, come scrive Bartelloni, "a volte per trovare il colpevole è sufficiente guardarsi allo specchio."