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Mettere a tavola tre grandi compositori d'opera italiani di epoche diverse si può fare solo con la fantasia, come si fa nella scena teatrale. Invitare al desco anche qualcuno dei loro personaggi, come Rosina, l'amata del Conte Almaviva o Rigoletto e Gilda, che hanno preparato le tagliatelle per tutti, e Madama Butterfly che forse amava il sushi, si può fare solo con un funambolico gioco di invenzione, tutto sommato meno complicato di qualche libretto d'opera. Opera e culinaria sono un connubio che va di moda, ma in questo divertissement, che è anche un omaggio affettuoso alla crescente passione per lirica e cucina, alcune ricette sono vere, altre pervenute in sogno. Che ne pensate di mangiare uno stufato d'asino alla piacentina preparato alla vampa di Azuzena? O di barricare un bel vino rosso e corposo in uno stagionato e maestoso contrabbasso? Gioachino Rossini l'avrebbe fatto, magari aggiungendo foie gras e un bel tartufo. Giuseppe Verdi e Giacomo Puccini avrebbero approvato con un brindisi in calici molto lieti.