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"Si tratta di un diario, ma non come i tanti che si possono leggere o acquistare, nello specifico siamo di fronte a un documento umano che vive e parla sotto i nostri occhi. Filippo è scomparso, decidendo di porre fine ai suoi giorni, esattamente venti anni fa. La sua assenza, però, è esclusivamente fisica, perché le sue parole si sono perpetrate nel tempo con una forza sempre costante. In primis nelle persone care, attraverso i ricordi, in secondo luogo nel suo diario, scrigno segreto e pulsante che in pochi hanno avuto, sino ad ora, la possibilità di scrutare." (Giuseppe Manitta)