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Centro di produzione culturale, luogo di incontro delle arti, di elaborazione ed esposizione del nuovo nel settore del progetto, la Triennale di Milano vive, all'indomani della Seconda Guerra Mondiale e dopo la stagione delle mostre della propaganda fascista, un capitolo significativo della sua storia, fatto di bilanci e proposte, slanci in avanti e momenti di ripensamento, che aprirà la strada verso quell'appropriazione dei linguaggi e significati dell'atto espositivo proprio del settore del progetto e soprattutto di quello delle arti visive a partire dalla fine degli anni Cinquanta. In questo senso l'analisi delle mostre e degli allestimenti espositivi realizzati alla Triennale nell'arco cronologico che comprende la VIII, la IX e la X edizione (1947-1954) attraverso i documenti, in gran parte inediti, conservati nell'Archivio Storico della Triennale, permette di rintracciare gli snodi progettuali, le dinamiche, i metodi di lavoro e i problemi critici con cui gli intellettuali, i progettisti e gli artisti alla guida dell'ente milanese sono chiamati a confrontarsi.