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L'Italia, questa dolce, bella e tenera Cenerentola, tenuta a fare la sguattera dalle arcigne sorelle europee, può avere i suoi giusti meriti, se un principe, che veste i panni di una classe politica capace e onesta, saprà ricompensarla dei suoi valori e delle sue bellezze che le sono riconosciute da tanti Paesi. Fuori di metafora, l'autore, osservatore della politica e della sociologia, guarda, disincantato, l'Italia nella sua bellezza, vedendo la deriva e le mistificazioni della società contemporanea. Tenta di intravedere le possibili soluzioni, non esaustive, per ridare all'Italia il giusto valore che le compete, anche quale possibile guida per il club europeo che si atteggia a Stato, ma che Stato non è. Il "Re gambero" che incede all'indietro, tenta di riportare la società ove non deve andare. Il dibattito politico che usa parossisticamente schemi e parole ormai obsolete, guarda ancora a un "Re gambero" che è irrimediabilmente nudo. La "società" definita "popolo" e populista, termine misterioso, che ad essa guarda, necessita di un riscatto consapevole dal basso.